
La detrazione riguarda sia le spese sostenute per la propria assistenza, sia quelle sostenute per uno o più familiari che possono anche non essere a carico. Il beneficio è calcolato su una spesa massima di Euro 2.100, a condizione che il reddito del richiedente non superi Euro 40.000 (comma 1, lett.i-septies e comma 2, art. 15 DPR 917/86).
Con la Circolare n. 2/E del 2005 l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che "la condizione di non autosufficienza negli atti della vita quotidiana va riferita ai soggetti che non siano in grado di assumere alimenti, di espletare le funzioni fisiologiche e provvedere all'igiene personale, di deambulare, di indossare gli indumenti". Deve essere considerata non autosufficiente la persona che necessita di sorveglianza continuativa. Si è considerati non autosufficienti anche in presenza di una sola delle predette condizioni, purché lo stato di non autosufficienza sia comprovato da certificazione medica.
La detrazione spetta a condizione che i corrispettivi per l'assistenza personale siano certificati distintamente da quelli riferibili alle altre prestazioni fornite dalla casa di cura o di riposo (Circolare n. 10/E del 2005).
Quando la spesa è sostenuta in favore di un familiare, la documentazione fiscale deve contenere il codice fiscale e i dati anagrafici di chi effettua il pagamento e del familiare in favore del quale è sostenuta la spesa.
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