L’aumento nominale del reddito provoca il passaggio di quote di base imponibile in scaglioni d’imposta con aliquota marginale più elevata. Il fenomeno è tanto più importante quanto più piccoli sono gli scaglioni e quanto più pronunciata è la progressività formale delle aliquote marginali. Lo stesso effetto negativo è provocato dalla mancata indicizzazione delle detrazioni d’imposta o delle deduzioni dal reddito complessivo.
In Italia il problema del fiscal drag è stato rilevante negli anni Settanta e Ottanta a causa della crescente e consistente inflazione: il Legislatore ha rivisto solo periodicamente i valori nominali degli scaglioni e delle detrazioni.
Attualmente il problema è meno pronunciato a causa di un tasso d’inflazione di circa il 4 per cento, ma non è assente.
(1) Si consideri, ad esempio, un reddito pari a 100 e si supponga per semplicità che sia assoggettato a un'aliquota d'imposta del 10%. Se nel corso dell'anno questo reddito aumenta del 10% per effetto dell’inflazione, raggiunge la cifra di 110. In questo caso, il valore reale rimarrà invariato (con 110 si acquisterà cioè la stessa quantità di prodotti, il cui prezzo sarà a sua volta aumentato del 10%); qualora però alla cifra 110 corrisponde un’aliquota d’imposta maggiore (del 12% anziché del 10%), il reddito sarà sottoposto a una maggiore tassazione in termini reali.
2 commenti:
Consiglio una utile risorsa per valutare e studiare l'inflazione in ITALIA
http://www.rivaluta.it/inflazione.htm
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Inflazione in ITALIA
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